giovedì 5 giugno 2014

Pane al farro e timo (a lievitazione naturale)

pane al farro e timo-1981

Non mi uscivano le parole e dire che ne avevo molte di tanti tipi, tutte strizzate dentro.

Nei giorni in cui rimani molto da sola, affaccendata tra una padella sul fuoco, una teglia in forno, verdure da tagliare e una glassa da preparare, accumuli tante di quelle parole piene di profumo e colore che poi non sai più a chi dirle. Mentre la sera, quando stanca apri il libro che tieni sul comodino, come un fiume, altre parole, alcune dense come budino al cioccolato o ariose e leggere come albumi montati a neve, tutte quelle parole rotolano fuori dalla pagina e giù, giù fin dentro di te.

Ci sono parole tese, impastate con un filo d’ansia che vorresti poter ammorbidire, parole fatte di sabbia che si sgretolano ancor prima di riuscire a pronunciarle, o parole rubiconde, grasse, esagerate che alcuni fraintendono. Ci sono parole che galleggiano gonfie di indecisione e insicurezza.

Ci sono poi parole setose come l’amore. Le più belle. Le culli dentro di te, aspettando il momento giusto per lasciarle volare via.

                                                                                                                 *

Oggi per voi, parole fatte di farina, acqua e timo. Parole che raccontano senza neppure bisogno di essere proferite.

Ve le lascio qui.

pane al farro-1963

Ingredienti:

300 gr pasta madre

400 gr farina di farro

200 gr farina di forza

260 gr acqua

1/2 cucchiaino di malto d’orzo

5 cucchiai olio extravergine d’oliva

2 cucchiaini di sale

timo

pane al farro-1970

Nella ciotola dell’impastatrice mettete la pasta madre rinfrescata il giorno prima, la farina di farro e la farina di forza, aggiungete le foglioline di alcuni rametti di timo  appena raccolto, il malto d’orzo e l’olio, cominciate ad impastare a velocità bassa e unite, a filo, l’acqua a temperatura ambiente.

Quando saranno trascorsi almeno 5 minuti dall’inizio della lavorazione, aggiungete il sale e continuate per una decina di minuti ancora.

Lasciate lievitare nella ciotola coperta da un telo pulito per 4 ore circa, poi capovolgete l’impasto su una spianatoia infarinata, allungatelo con le dita (dovrebbe diventare quasi rettangolare), ripiegate i lati più corti verso l’interno  sovrapponendoli e arrotolatelo dandogli la forma di un filoncino.

Spolverizzate lo stampo di terracotta con semola rimacinata, adagiatevi il filoncino, fate i tagli per la lievitazione e spolverizzate con altra semola.

Chiudete la campana e lasciate lievitare un paio d’ore ed infornate direttamente a 180° per circa 30 minuti.

pane al farro-1982

 

 

pane al farro-1994

con amore

Pippi

SHARE:

19 commenti

  1. E' molto bello, complimenti. Per le foto e per il soggetto delle foto. :)

    RispondiElimina
  2. questo pane è un sogno, come le tue parole e le tue immagini, vere, talmente belle che entrano nel cuore!
    Un bacione Pippi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Michela graziee sarà ce mi piace tantissimo fare il pane e fotografarlo ..lo trovo molto fotogenico ;-)

      un bacio

      Elimina
  3. che bel pane,il profumo è arrivato fino a me,complimenti

    RispondiElimina
  4. Meravigliosa questa pagnotta! Profuma di estate ed è piena di parole proprio come dici tu!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Consuelo si hai ragione è un pane pieno di aromi e profumi! :-)

      Elimina
  5. Questi tuoi pani sono uno più bello di un altro.. E se non vengono le parole.. non fa nulla: le tue foto hanno un potere più grande di mille discorsi!!! A presto!! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Elisabetta :-) si il tentativo è anche quello di far parlare le foto non sempre ci riesco ma grazie per i tuoi complimenti!! :-)
      un abbraccio

      Elimina
  6. Che sia per le foto o per ciò che scrivi o per l'atmosfera che sai creare con entrambe le cose, portandoci per mano nel tuo mondo, riesci sempre a emozionarmi, Laura...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francesca grazie, non sono sicura di riuscirci sempre ma l'idea di prendervi per mano e portarvi nel mio mondo è quello che mi prefiggo ogni volta :-* sei una cara amica Francesca...davvero.

      un bacio

      Elimina
  7. Quanta scioglievole verità!
    Con le parole si canta e incanta! E tu l'hai fatto. Come il tuo pane! :)

    RispondiElimina
  8. Le parole dopo aver letto il tuo post e dopo aver visto le tue foto non escono...ma le hai descritte benissimo!!!
    Davvero spettacolari!

    RispondiElimina
  9. Che bel post... brava. Ps come ti trovi con Le Pain ? Mi piace come oggetto ma è molto ingombrante, mi piaceva capirne il reale valore aggiunto. Non panifico molto e tutto sommato non mi dispiace la tecnica del no knead bread, cotto in cocotte. Grazie !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eccomi scusa il ritardo :-) a me questo Le Pain piace moltissimo e lo trovo utile perché non come ma facendo pane a lievitazione naturale ti assicuro che la lievitazione li dentro si riduce quasi della metà e anche la cottura è strepitosa. Certo costicchia quindi dipende sempre dall'uso che poi se ne fa :-)
      un bacio

      Elimina
  10. Mi pare di sentirne il profumo...e le tue parole mi giungono sussurrate perchè il vento le porti lontano a tutti gli amici. :-)

    RispondiElimina
  11. Fantastico questo pane accompagnato da due pomodori freschi è la morte sua,complimento

    RispondiElimina

Ti ricordo che pubblicando un commento ACCONSENTI a pubblicare il link al tuo profilo tra i commenti. Prima di commentare consulta la PRIVACY POLICY per ulteriori informazioni.

Blogger Template by pipdig