venerdì 19 dicembre 2014

Pizza bianca con taleggio, broccoli e noci e il progetto di Assobirra

 

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La pizza fatta in casa mi ricorda i pomeriggi invernali passati dai miei quando ero ragazza, un’occasione per ‘sconvolgere’ le abitudini quotidiane della classica merenda, una pausa dallo studio davvero piena di gusto. Dalla mia cameretta, mentre finivo di ripassare la vita e le opere di Shakespeare, percepivo perfettamente quel profumo fragrante della pasta in cottura che si insinuava tra le fessure della porta chiusa confondendomi piacevolmente le idee,  una vera festa poi, vedere quella tegliona fumante al centro del tavolo di cucina, mentre una seconda cuoceva in forno. In effetti, essendo una famiglia numerosa, da noi la pizza, si faceva in grande scala anche solo per la merenda.

Oggi la mia famiglia è in formato ridotto, in tutte le accezioni del termine, per cui non la preparo né per merenda né in grande scala, è vero, ma la pizza, per me, è  sempre sinonimo di qualcosa di importante, per la cura con cui ti ci dedichi e per la scelta di abbinamenti nuovi e curiosi e, data la mia natura di inguaribile romantica, la pizza è soprattutto occasione per una cenetta intima, informale ma con un tocco di classe: seduti comodamente sul divano, il tavolinetto apparecchiato con cura e semplicità, una candela accesa come messaggio subliminale, bicchieri originali per una birra speciale e il nostro Leopoldino che mugugna perché vorrebbe partecipare al banchetto e… ai bacini.

Stella

Partecipo con piacere all’iniziativa Pizza&Birra di Assobirra, l’Associazione degli industriali della birra e del malto.

Pizza e Birra, matrimonio d’amore?

“E pensare che questo abbinamento è nato per fare di necessità virtù. “Negli anni Cinquanta - racconta Alberto Frausin, presidente di AssoBirra - le pizzerie non avevano la licenza per somministrare alcolici con una gradazione superiore a circa 8% vol. Con vini e spiriti tagliati fuori, spazio alle birre, che solo in rari casi superano quella gradazione e si sono presentate agli avventori delle pizzerie come alternativa alcolica ai soft drink e all’acqua. Questo connubio, tutto italiano, ha funzionato alla perfezione, permettendo alla birra, fino ad allora consumata soprattutto nei bar, di farsi conoscere e apprezzare come bevanda da pasto, per di più in abbinamento ad un peso massimo della nostra tradizione gastronomica. E, non dimentichiamolo, in un contesto low-cost, dato che la pizzeria è il luogo che ha sdoganato presso le classi più popolari il pasto fuori casa, fino ad allora considerato roba da ricchi. La cena in pizzeria della famiglia italiana è un must degli anni Sessanta…”

“Una ricerca commissionata a Doxa da AssoBirra - l’Associazione che rappresenta il 97% del mercato italiano, tra grandi aziende, marchi storici, microbirrifici e malterie - conferma la forza di questo legame, che perdura e si rinnova nonostante la crisi e il cambiamento degli stili di vita.

Secondo il sondaggio, realizzato su un campione di 1000 persone rappresentativo della popolazione adulta, un terzo degli italiani (36%) quando mangia una pizza, sceglie la birra. Il quadruplo di quanti (8%) preferiscono il vino, il doppio di quanti preferiscono un soft drink analcolico (16%).”

Rientro totalmente in quel 36% di italiani che quando mangia pizza sceglie birra. Sempre più pizzerie, oggi, offrono  un’ampia scelta di birra di ottima qualità, sia industriale che artigianale, quindi spesso mi lascio guidare dagli esperti in materia che mi propongono l’abbinamento più indicato a seconda del tipo di pizza scelto; quando preparo la pizza a casa mi diverto, insieme a mio marito, a scegliere tra quelle che, di volta in volta, acquistiamo spinti dalla curiosità o seguendo i consigli di amici, avendone sempre una buona scorta.

Oggi, per accompagnare la mia pizza farcita con taleggio, broccoli e noci,  ho scelto una birra d’abbazia corposa, ottenuta con l’utilizzo di lieviti ad alta fermentazione.

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Ingredienti per 3 o 4 pizze:

500 g di farina 0

250/300 g di acqua di sorgente

3 g di lievito di birra fresco

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 cucchiaino di sale

Per la farcitura:

1 cespo di broccolo

400 g di taleggio

100 g gherigli di noce

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

semola

La sera prima faccio sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere d’acqua e lo lascio riposare 10 minuti.

Nella ciotola dell’impastatrice metto la farina, il lievito sciolto, 250 g di acqua di sorgente tiepida e l’olio, aziono a velocità minima e comincio ad impastare, dopo 5 minuti unisco il sale e continuo ad impastare per altri 5/10 minuti  o fino a quando l’impasto sarà diventato liscio e morbido.

Trasferisco l’impasto in una ciotola capiente, copro con pellicola alimentare e tengo in frigorifero per tutta la notte. La mattina lascio la ciotola a temperatura ambiente fino a quando non si sarà raddoppiato il volume della pasta ( ci vorranno circa 7/8 ore). Suddivido la pasta in tre o quattro palline che lascio lievitare sulla spianatoia ricoperte da un canovaccio inumidito per un’oretta e mezza, due ore. 

Porto il forno alla massima temperatura e sistemo il piatto refrattario sulla griglia centrale, per farlo scaldare bene.

Nel frattempo suddivido i broccoli in cimette, le lesso per 5/6 minuti in acqua bollente salata, le scolo bene, le metto in una ciotola e condisco con un filo d’olio e un pizzico di sale, tengo da parte al caldo; taglio il taleggio a fettine.

Stendo le palline di pasta con molta delicatezza partendo dal centro, in dischi piuttosto sottili, lasciando il bordo più alto, spolvero il piatto refrattario, caldissimo, con una manciata di semola e vi sistemo il disco di pasta, distribuisco il formaggio sulla superficie e inforno per 10 minuti. Tolgo dal forno, completo con le cimette di broccolo e le noci , rimetto in forno per 3 minuti. Servo subito.

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copertina

 

 

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with love

Pippi

Rosa rossa

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7 commenti

  1. Che meraviglia! La pizza la mangerei a colazione, pranzo e cena. Sempre! Broccoli, taleggio e noci? Da provare subito!

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  2. Da napoletana, venero la pizza Bufalina, con mozzarella di bufala e pomodorini, ma non rinnego nesusn altro tipo di pizza. E' una cultura, per me...il cibo degli Dei! la mangerei tutti i giorni senza sentirmi colpevole delle calorie...chissene, è così buona!!
    La tua proposta è squisita e ti dirò:alla prossima infornata, dopo le feste, la proverò. Mi fa troppo gola :)
    Buon weekend,
    Anna

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  3. Che bonta! Spizzicherei volentieri anche adesso una fettina con un sorso di buona birra! ?...antipastino o cena!?!
    Ne approfitto per farti gli auguri di Buon Natale!! Tanti auguri! :-)

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  4. L'ho rivista su Pinterest e mi è venuta voglia di provarla! D'altronde tutto quello che fai mi ispira... :-)

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  5. fantastico il blog, stupende le foto! Complimenti veri

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